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culla neonato

Culla neonato, consigli utili per la scelta migliore

Bebè in arrivo? Tra gli acquisti necessari non può assolutamente mancare la culla neonato, indispensabile per accogliere il nuovo arrivato e avvolgerlo in un dolce comfort. In commercio ne esistono di numerose tipologie e adatte per ogni esigenza. Scopriamo insieme tutti i modelli più richiesti.

porta enfant

Indice

  • Culla neonato: piccola e accogliente. Da 0 a 6 mesi
    • Culla neonato in tessuto
    • Culla co-sleeping
    • Culla in vimini
  • Culla neonato: lettino. Da 6 mesi a 3 anni
    • Culla in legno
    • Culla da viaggio
  • Curiosità e storia
  • La culla nelle tradizioni

Culla neonato: piccola e accogliente. Da 0 a 6 mesi

Un parametro da tener conto nei primi mesi di vita del bambino è la dimensione della culla. Secondo molti studi il piccolo ha bisogno di sentirsi protetto come nel ventre materno, perciò la scelta comune ricade su culle piccole e contenute. Nelle prime settimane va benissimo un porta enfant.

Tra le più gettonate, quelle in tessuto traspirante che permettono anche di “agganciarsi” al lettone e diventare culle co-sleeping.

Culla neonato in tessuto

Le dimensioni ridotte e il peso leggero, permettono di trasportarle facilmente da una stanza all’altra. Spesso sono provviste di ruote o supporti a dondolo e gli ultimissimi modelli, con pochi gesti, sono trasformabili in seggioloni e sedioline. Smontabili e facilmente e richiudibili, sono ideali come lettini da viaggio. Realizzate spesso con stoffe traspiranti e facilmente lavabili in lavatrice.

Culla co-sleeping

Il termine co-sleeping, tradotto dall’inglese all’italiano, significa dormire insieme. Questo tipo di culla neonato ne ha proprio la specifica funzione. La sua particolarità è la possibilità sganciare una delle sponde e di regolare il materasso in molte posizioni, così da poter adattarsi facilmente al letto dei genitori.

Provviste di sponde removibili, se si tratta di modelli classici in legno o simili, o di lampo apribile e avvolgibile se parliamo di tipologie in tessuto. Fondamentale è la presenza di cinghie o supporti specifici che si legano al letto matrimoniale, per garantire stabilità e sicurezza.

La culla neonato co-sleeping, è sicuramente un forte alleato, soprattutto nei primi mesi di vita del bambino. Permette, infatti, di tenere d’occhio il bimbo e dormire accanto a lui, pur stando nel proprio spazio, consentendo ai genitori di non dover alzarsi continuamente per allattarlo o per calmarlo.

culle co-sleeping

Culla in vimini

Dal gusto retrò e dall’aspetto caldo e accogliente, la culla in vimini non passa mai di moda, anzi rappresenta un classico senza tempo. Grazie al materiale con cui è realizzata, favorisce per il piccolo un ambiente fresco, traspirante e non umido.

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Solitamente viene prodotta in colori naturali e può avere ruote, treppiedi o ganci da appendere al soffitto. Le dimensioni ridotte, permettono di affiancarla al letto dei genitori.

culla in vimini

Culla neonato: lettino. Da 6 mesi a 3 anni

Culla in legno

Quando il bebè inizia a crescere, puoi tranquillamente passare dalla culletta al classico lettino con le sbarre. In questo periodo, infatti, il bambino ha bisogno di più spazio per muoversi e questa tipologia di culla risulta perfetta.

Solitamente misura 60 cm x 120 cm e le sbarre sono spesso regolabili e possono abbassarsi. Fondamentali alcuni requisiti da tener conto nel momento dell’acquisto del lettino con sbarre.

  • Deve essere conforme alle normative europee in materia (EN1130 e la EN716).
  • Distanza tra le sbarre tra i 6 cm e i 7,5 cm.
  • Altezza sponda: 60 cm.
  • Altezza sponda abbassata: 20 cm.
  • Struttura robusta e senza spigoli.
  • Realizzato con materiali e pitture atossiche.
  • Se dotato di ruote, almeno due ruote devono avere freni, così da esser ben saldato a terra quando serve.
  • Rete con doghe in legno.

Consigli utili:

  • Scegli un materasso sottile, rigido, anti-soffocamento e traspirante, che entra perfettamente nella struttura.
  • No al cuscino. In alternativa opta per un cuscino sottilissimo antisoffocamento.
  • Fino ad un anno di età, proteggi la culla con un paracolpi.
  • Evita, fino almeno ai 7 mesi, di introdurre nella culla oggetti come peluche; possono essere fastidiosi e di intralcio per il sonno del piccolo.
  • La biancheria deve essere realizzata in tessuti naturali come il cotone. Il lenzuolo ben agganciato al materasso e la copertina non deve superare il torace, per evitare che il bambino ci si attorcigli.
  • Posiziona il lettino in una zona che sia lontana da finestre, balconi o zone con correnti d’aria.
lettino in legno per bambini

Culla da viaggio

Ha le stesse dimensioni del lettino in legno, ma a differenza di quest’ultimo, il lettino da viaggio o da campeggio, è comodo, leggero e realizzato con tessuto traspirante. Può essere chiuso, o spostato da una stanza all’altra con estrema facilità.

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Un’ottima soluzione per quando si affronta un viaggio o una vacanza, o perché no, anche quando si trascorre del tempo a casa dei nonni o di amici.

culletta da campeggio

Curiosità e storia

La parola culla proviene dal latino cuna. Nel corso del tempo, della storia, e in base alla città in cui si viveva, la forma delle culle è cambiata e si è evoluta. Sin dall’antica Roma, si pensava che vicino alla cuna, vegliasse la dea Cunina, colei che scacciava gli spiriti maligni e garantiva ai piccoli sogni sereni e tranquilli. Il cunarius o la cunaria erano colui o colei i quali avevano il compito di dondolare la culla.

Nel Medioevo le culle erano ricavate da tronchi di alberi, realizzate con asse di legno oppure in vimini. Molti modelli erano basculanti. Ne esistevano due versioni: una che si dondolava verso il lato più corto (modello francese), e una che si dondolava verso il lato più lungo (modello italiano). 

Il legno più comunemente usato erano il pino, larice, cipresso, semplici da lavorare e profumati. L’ebano, legno pregiato, era usato dalle famiglie più ricche, grazie al suo colore scuro, si pensava tenesse lontana la paura del buio. Dal legno si passò ben presto al vimini, traspirante e leggero, aveva inoltre meno possibilità di essere attaccato da tarme.

Nel Rinascimento, le famiglie aristocratiche, pagavano addirittura una persona con lo scopo di dondolare la culla, la cosiddetta cullatrice, che doveva anche avere una voce dolce.

La culla nelle tradizioni

La tradizione popolare voleva che la culla fosse tramandata di generazione in generazione. Non doveva essere utilizzata, preparata o dondolata prima della nascita del bambino. Contro il malocchio veniva dipinta di colori vivi come rosso o verde e addobbata con fiocchi, corni e immagini di santi.

In America, sia presso i popoli cacciatori che agricoltori, la forma della culla era piatta con la testata ad archetti e permetteva di essere trasportata sul dorso. Altra tipologia diffusa era quella a forma di amaca con intrecci. Nelle tribù australiane, la culla, assumeva e assume ancora, la forma di barca.

Categoria: Prima infanzia e giochiTag: benessere, cuscini, letto

Info Ida Ruggiero

Classe 1982. Napoletana verace. Molte esperienze nel campo della moda come fashion designer e web writer per diverse testate e magazine on line.
Amo spaziare nella scrittura, parlando degli argomenti più disparati.

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